Obiettivi: fornire ai volontari una base formativa omogenea per garantire standard minimi ed acquisire:
le conoscenze necessarie per svolgere le principali attività di prevenzione e di intervento in emergenza in scenari di tipo idraulico, idrogeologico e costiero le informazioni necessarie per valutare i rischi nelle aree di intervento ed il corretto utilizzo delle attrezzature e dei DPI al fine di adottare comportamenti di sicurezza e autotutela
Destinatari: Volontari di protezione civile
Requisiti: certificazione del corso base di protezione civile.
Frequenza richiesta : 80% delle ore di lezioni teoriche e 100% delle lezioni sulla sicurezza e pratica per essere ammessi all’esame finale.
Numero partecipanti: massimo 35 volontari
Durata: 25 ore + 4 ore di esame finale
Aggiornamento: al massimo ogni 3 anni
Contenuto
Sezione 1: ruoli e competenze degli enti
Argomenti:
Unità didattica 1 – il sistema idraulico territoriale
- La pianificazione di emergenza per il rischio idraulico, idrogeologico e costiero
- Contenuti del Piano Gestione Rischio Alluvioni (PGRA) e dei Piani Emergenza Dighe (PED) in base alla realtà territoriale
- Le attività di presidio idraulico, idrogeologico e costiero: la conoscenza dei punti/tratti critici
- Gli Enti attivi nella gestione del sistema idraulico, costiero e della difesa del suolo
- Sistema di allertamento regionale per il rischio idraulico/idrogeologico – Portale AllertameteoER –
- Organizzazione e caratteristiche del “Servizio di Piena”
- Fasi di emergenza: la catena di comando e controllo
- Il ruolo del Volontariato in ambito idraulico, idrogeologico e costiero
Unità didattica 2 – Caratteristiche geomorfologiche del territorio:
- Definizione dei vari corsi d’acqua e dei relativi fenomeni alluvionali
- Morfologia del letto fluviale: forma tracciato, processi di erosione, ecc…
- Nomenclatura generica e relativa agli argini
- Canali e impianti della rete idraulica secondaria di bonifica
- Cenni sulle tipologie di fenomeni franosi presenti in Emilia-Romagna in base alla realtà territoriale
- Le aree costiere: morfologia del litorale, dinamica del mare, fenomeno della subsidenza e sistema di difesa
- Panoramica delle principali criticità a livello regionale ed in ambito provinciale
Sezione 2: tipologie di intervento e attività
Argomenti:
Unità didattica 1 – Attività di prevenzione sorveglianza arginale:
- monitoraggio costiero
- monitoraggio fenomeni franosi
- altre attività di prevenzione
- casi e testimonianze
Unità didattica 2 – attività in emergenza
Cause di emergenza idraulica:
- le piene: i livelli idrometrici e caratteristiche della propagazione della piena nei principali corsi d’acqua territoriali
- sormonto arginale
- rotte e cedimenti arginali
- formazioni di fontanazzi (tipologie)
- percolazione d’acqua sulla scarpata
- allagamenti urbani
- mareggiate ed eventi costieri
- Cenni e approfondimento sull’utilizzo degli apparati radio e di comunicazioni in emergenze IDRO”
Interventi in emergenza:
- le tecniche di riempimento, trasporto e posizionamento sacchi di sabbia nelle coronelle e nei soprassogli
- le regole fondamentali per il controllo dell’arginatura durante la piena
- elevazione di soprassogli
- controllo fontanazzi
- posa del telone arginale
- messa in opera di motopompe
- interventi su allagamenti
- interventi a protezione degli abitati in caso di eventi costieri
- interventi in ambito di allagamento urbano,
- interventi a supporto degli Enti Compenti / Strutture Competenti per posizionamento panne assorbenti in caso di sversamenti nei canali/fiumi
- monitoraggio fenomeni franosi
Modulo 3: Sicurezza, dpi e comportamenti di autotutela e utilizzo attrezzature e mezzi
Argomenti:
unità didattica 1 – Approccio alla sicurezza per il volontario addetto alle emergenze idrauliche e idrogeologiche:
- tipologie e fattori di rischio
- comportamenti di autotutela
- dispositivi di protezione individuale
- in riferimento a:
- sorveglianza arginale
- messa in opera di motopompe
- posa di teloni arginali
- preparazione e posa sacchi di sabbia
- realizzazione di soprassogli e coronelle
- interventi in ambito urbano post-alluvione
- monitoraggio fenomeni franosi
- monitoraggio in ambito costiero
- con riferimento alle schede attività individuate in apposito documento.
unità didattica 2 – Utilizzo in sicurezza delle principali attrezzature e mezzi:
- insacchettatrice
- carrello idraulico: motopompe, elettropompe
- pompe galleggianti
- generatori/torri faro
- giubbotti salvagente
- modulo AIB
- ecc.
Per quanto riguarda l’utilizzo di specifiche attrezzature (motoseghe, motoseghe, mezzi nautici in dotazione, cime, nodi e imbracature, guida sicura/fuoristrada) si rinvia a specifica formazione al di fuori del presente percorso formativo
Modulo 4: Prova pratica – Simulazione di una situazione emergenziale
Modulo 6: Test finale
L’esame finale, SELETTIVO, avviene alla presenza della commissione d’esame attraverso lo svolgimento di
- questionario per valutare le conoscenze acquisite nel corso
- prova pratica individuale e/o di gruppo per valutare la capacità di intervento nei vari scenari e nell’utilizzo delle attrezzature previste nella sezione 3 con riferimento anche al tema sicurezza
COMMISSIONE D’ESAME: l’esame finale del corso per addetti AIB è sostenuto davanti ad apposita commissione, individuata dagli organizzatori del corso, composta da:
- funzionario dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile con funzioni di Presidente della Commissione
- rappresentante dell’Autorità idrauliche presenti sul territorio;
- Presidente del coordinamento provinciale del volontariato (o presidente dell’organizzazione regionale/nazionale).